Gianluca Rossi. Constellatio Humanae

a cura di Adelaide Santambrogio
20 novembre • 18 dicembre 2015

In occasione dell’opening di Costellatio Humanae di Gianluca Rossi (1992), giovedì 19 novembre, la Harlem Room di Montrasio Arte a Milano si trasformerà in una cripta cosmologica. Harlem Room riconferma quindi l’identità di spazio dedicato alla creazione e alla sperimentazione, palestra per giovani artisti e vetrina per nuove scoperte.

Constellatio Humanae è la rappresentazione, attraverso disegni digitali e un intervento murario, dell’unione tra l’irrazionale umano e il razionale universale. La morte è vista come l’unico momento reale di fusione di questi due fondamenti ed è il passaggio in cui l’unità si fa totalità e il tutto si fonde con il singolo.

Le ossa, simbolo del trapasso e della fragilità umana, si uniscono alle costellazioni, simbolo dell’universo e rappresentazioni di antichi miti. Ne emerge una storia fatta di relazioni e dialoghi tra ciò che è micro e macro, tra ciò che è terreno e ultraterreno, tra l’io e l’infinito, tra strutture fisiche e astrali, tutte bloccate all’interno di disegni geometrici, come nel più cupo dei cieli. L’artista, fedele all’azione di astrazione, sceglie di usare solo tre punti della gamma cromatica: il nero, come il buio della mente, il rosso, l’irrazionalità e il bianco, la purezza.

Gianluca Rossi, giovane artista piacentino classe 1992, dopo gli studi presso il Liceo Artistico Cassinati e la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano inizia a lavorare come Graphic Designer in uno studio di video giochi, contribuendo alla realizzazione di alcuni video games molto noti agli appassionati del settore. Usa prevalentemente il computer per lavoro, ma sente il bisogno di non abbandonare il suo lato artistico, continuando a disegnare a mano libera, o con la tavoletta, e a dipingere grandi tele e intere pareti murarie.