Milano 15.02 • 22.03.2019
Montrasio Arte è lieta di presentare “Il sentimento che diventa simbolo”, mostra dedicata a Giuseppe Zigaina con la curatela di Luca Pietro Nicoletti. Giulio Carlo Argan scriveva come Zigaina (Cervignano del Friuli 1924 – Palmanova 2015) fosse stato “uno di quei pochissimi artisti che hanno capito che la ‘verità’ non è la natura, non è qualcosa di esterno a noi che possiamo copiare, ma è una condizione della coscienza: una condizione tutta interiore. Basta vedere come in tutta la sua opera ci sia una tensione di impegno, di dedizione al mondo, di dedizione alle sue idee: tutto ciò che io considero tranquillamente ‘realismo’. Precisando che il realismo no ha niente a che vedere con l’imitazione delle sembianze naturali, ma che è invece l’espressione di una condizione interna di un ‘movimento’: ossia di quella dinamica interiore che ci spinge verso il mondo con una volontà di intervento […] Non si è potuto e non si potrà mai chiedere a Zigaina di fare una pittura in rapporto stretto con determinate ideologie. La sua pittura è collegata con un impegno etico che egli ha preso nei confronti di se stesso e nei confronti del mondo. Ed io sono persuaso che questa sua autenticità, così coraggiosamente difesa e salvata, rimarrà il suo maggior contributo alla cultura del nostra tempo”. Quella di Zigaina è difatti una pittura aspra e corrusca, alimentata attingendo al repertorio di segno e materia, pausando le concrezioni di materia con ampi spazi di distensione. Non è la natura il referente, pur nella narrazione di nude cose nella loro frugalità esistenziale, ma uno spazio tragico e notturno. In mostra un nucleo di dieci dipinti esemplificativi della sua opera dalla fine degli anni Quaranta a inizi Duemila.
Giuseppe Zigaina (Cervignano del Friuli 1924 – Palmanova 2015) consegue la maturità artistica a Venezia nel 1944 dopo aver già esposto nella sua prima personale alla Fondazione Bevilacqua La Masa nel 1943. Prosegue la sua formazione all’Accademia di Venezia in Architettura. Tra i fondatori del Movimento realista, prenderà le distanze successivamente. Espone in personale alla galleria del Cavallino nel 1948. La sua pittura è contrassegnata fin dagli inizi da un realismo visionario che si accende di toni marcatamente espressionistici.